Agrigento 03 agosto 2024 Crisi idrica- “ la gente è stanca e si fa sentire”.
Le Cassandre di turno sono state sconfitte e le cittadine e i cittadini, in oltre 5.000 (dato riportato su La Sicilia), hanno risposto al nostro appello per dare vita ad una forma di protesta composta e civile, come prevedono le norme che regolano il diritto a manifestare il proprio pensiero.
La città vince mentre l’ afasia della politica finisce con isolare il Prefetto che diventa l’ unico interlocutore affidabile al quale rassegnare le ragioni del malcontento della gente davanti ad un problema serio come quello della mancanza d’acqua.
L’imponente manifestazione popolare, che si è svolta ieri ad Agrigento, per rivendicare il diritto all’acqua, per la straordinaria partecipazione ha rappresentato un evento significativo nel contesto delle lotte sociali e ambientali in Sicilia. L’acqua è un bene comune essenziale, e la sua gestione è stata al centro di dibattiti e proteste per anni, soprattutto in regioni come la Sicilia dove la scarsità d’acqua e i problemi di infrastrutture idriche sono particolarmente acuti, ma la crisi che si vive attualmente ad Agrigento è di proporzioni drammatiche e fa ritornare indietro di 40 anni la città dei Templi.
Ma la protesta ad Agrigento è stata innescata da una serie di fattori, tra cui la gestione inadeguata delle risorse idriche, la pessima qualità dei servizi, i costi elevati per i cittadini, le carenze nella distribuzione, la gravissima siccità . Oggi ad Agrigento l’accesso all’acqua è limitato e le comunità locali si mobilitano per chiedere soluzioni più eque e sostenibili.
La manifestazione popolare di ieri, organizzata da movimenti civici, associazioni ambientaliste, sindacati e comunità ecclesiali, ha riunito sotto un’unico intento, battersi per il riconoscimento dell’acqua come un diritto umano fondamentale e per una gestione virtuosa delle risorse idriche.
Questa protesta ha anche messo in luce la frustrazione e la determinazione delle comunità locali nel chiedere giustizia sociale nella gestione di un servizio primario.
Il corteo, come da programma è partito da piazza Cavour, sfilando lungo il viale della Vittoria per approdare in piazza Aldo Moro davanti al palazzo dell’ Ufficio Territoriale del Governo.
Una grande folla ha dato vita ad un sit-in per ascoltare la lettura di alcune lettere inviate alle autorità nazionali e regionali per sollecitare interventi urgenti per affrontare l’ emergenza e un documento in sei punti per chiedere una mediazione del prefetto al fine di sensibilizzare gli Enti competenti a trovare soluzioni immediate.
Il previsto incontro tra una delegazione dei manifestanti e il rappresentante del Governo sul territorio non ha avuto luogo perché la composizione della delegazione dei promotori della manifestazione non ha incontrato il gradimento della prefettura.
Grande soddisfazione viene espressa da parte dei componenti del Cartello Sociale per la riuscita della manifestazione e per la risposta della cittadinanza che ha fatto sentire la propria voce e si è uniformata alle richieste degli organizzatori che hanno preteso forme di protesta compatibili con il rispetto del galateo istituzionale.
Ovviamente il numero dei manifestanti e la loro rispettiva provenienza non consentiva un pieno controllo dei vari slogans gridati durante il corteo.
A proposito dell’ allontanamento del presidente del cda di AICA il Cartello Sociale stigmatizza il comportamento di quei cittadini, che sia pure in preda all’esasperazione, hanno violato i principali cardini della democrazia impedendo al dott. Settimio Cantone di rimanere nella piazza tra i manifestanti.
In ultimo, da parte del Cartello Sociale, un ringraziamento particolare viene rivolto al Pastore della Chiesa agrigentina per la solidarietà espressa, al vicario generale per la sua presenza,
ai sacerdoti e alle parrocchie che hanno assicurato la loro convinta partecipazione.
In ultimo e non per ultimo a tutti coloro che in un pomeriggio assolato e afoso hanno sentito il dovere di richiamare l’ attenzione degli Enti competenti ad affrontare uno stato d’emergenza che dovrebbe richiedere un grande impegno da parte di chi è chiamato ad organizzare la speranza del territorio.
Per il cartello Sociale:
Don Mario Sorce Alfonso Buscemi Paolo Ottaviano Gero Acquisto