Lascia sgomenti che lo Iacp di Agrigento – dice FLORIANA BRUCCOLERI, Presidentessa del SUNIA AGRIGENTO -abbia aumentato i diritti di segreteria per l’espletamento delle pratiche, arrivando a chiedere 500 euro per una voltura, un subentro o per regolarizzare un contratto di locazione, o addirittura 100 euro per il rilascio delle attestazioni.
Nella delibera si legge anche che tale adeguamento è giustificato dalle esigue entrate dell’Ente.
A questo punto ci si chiede, come può un ente pubblico come l’Istituto Autonomo Case Popolari che dovrebbe garantire il diritto alla casa ai meno abbienti, ai più poveri o a coloro che non superano un determinato reddito, che dovrebbe fare conoscere a tutti gli assegnatari i servizi offerti dall’Istituto e migliorare la qualità di questi servizi, invece cerchi soltanto di fare cassa gravando sulle fasce più deboli ?
L’Ente dovrebbe essere attento, pertanto, alle problematiche segnalate direttamente dagli inquilini, dovrebbe impegnarsi a svolgere la propria attività ispirandosi ai criteri di giustizia e di imparzialità, adottando solo quei provvedimenti che sono necessari a ridurre al minimo gli eventuali disagi che vivono gli assegnatari.
Tra l’altro non si può dimenticare che la situazione economica delle famiglie degli assegnatari risulta aggravata sempre più dalla crisi che viviamo; “capita molto spesso, dichiara il segretario del Sunia di Agrigento – Floriana Bruccoleri – che gli assegnatari non riescono a pagare il canone di affitto perché hanno perso il lavoro e non sanno dove prendere i soldi”.
Questo comportamento da parte dell’Istituto non è giustificabile- Continua il Segretario provinciale del Sunia- molto spesso l’ente dimentica qual è il suo obbiettivo e va alla ricerca di modi e maniere per vessare gli assegnatari, invece di cercare le forme più adeguate e andare incontro alle fasce che rappresenta.
Non può passare inosservato questo comportamento, il Sunia di Agrigento lo ribadisce con forza, e si propone di attivare tutti gli strumenti idonei per contrastare queste delibere commissariali emesse dall’Istituto Autonomo Case Popolari che non fanno altro che rafforzare il dramma di numerose famiglie che rischiano seriamente di perdere il bene prezioso della casa.