CGIL Agrigento: “Disoccupati e vessati, ora basta!”

La CGIL Agrigento, con una nota firmata dalla “Responsabile del Mercato del lavoro” Ornella VICARI e dal Segretario Generale Massimo RASO,  si fa interprete del disagio che devono patire i Disoccupati della provincia di Agrigento ed hanno scritto all’Assessore regionale al Lavoro.

Ecco il testoornella vicari integrale della lettera:

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 Oggetto: Problematiche legate all’attuazione Dlgs n.150 /2015 nella provincia di Agrigento.

 Caro Assessore,

l’applicazione del Job-Acts  (Dlgs n.150 del 2015) in materia di servizi per il lavoro sta creando non pochi problemi al futuro lavoratore, al disoccupato, all’inoccupato che deve iscriversi , re-iscriversi o aggiornare  le liste dei disoccupati ed atti conseguenti (stipula del Patto di Servizio).

Ma affrontiamo la questione un passo per volta:

  1. Iscrizione alle “Liste di Collocamento” :

è previsto che la persona interessata all’inserimento nelle liste di cui sopra debba registrarsi al sito istituzionale “Did on Line” ove è necessario compiere degli atti al fine di inoltrare la propria istanza in attesa che venga accolta dall’operatore preposto dell’ex Centro per l’Impiego.

La notizia dell’eventuale accoglimento la persona l’acquisisce solo dopo essersi recato presso i Centri per l’Impiego territoriali (ove presenti), che reindirizzano l’utente presso i Patronati o invitano gli stessi a eseguire l’iscrizione in modo autonomo.

È chiaro che già qui nasce il primo problema!

Che si fa con quegli utenti e/o lavoratori che a stento sanno leggere e scrivere e non hanno idea nemmeno di come si accende un computer? O con quegli utenti e/o lavoratori che pur avendo una scolarizzazione di medio o alto profilo non hanno che una conoscenza scolastica del computer?

Tutto questo impegno gli Uffici del Lavoro periferici, non avendo strumenti, lo hanno scaricato sui Patronati e questo ci crea non pochi problemi e non ci sembra corretto.

  1. “Patto si Servizio Personalizzato”

Costituisce il passo successivo alla registrazione alla  “Did on Line” ed all’aver ottenuto il foglietto della propria “disponibilità”.

Difatti, il disoccupato/inoccupato ha l’obbligo di recarsi al centro per l’impiego . entro 30 gg. dalla data di accoglimento della dichiarazione per la stipula del “Patto di Servizio personalizzato”.

Fin qui ancora nulla di strano, è quanto previsto dalla norma.

Ma  in Sicilia (e solo in Sicilia!) avete visto mai quanti e quali impegni assume il Lavoratore con la sottoscrizione del citato “patto”:

  • l’impegno a utilizzare con frequenza mensile “Cliclavoro”,  “B@checa lavoro Regione Sicilia” o altri canali per reperire offerte di lavoro;

  • presentarsi con cadenza mensile presso il proprio Centro per I’Impiego per dimostrare (“carta alla mano” con la “cronologia di navigazione nei siti Web” …non è uno scherzo, c’è scritto proprio così!)

non solo di aver visionato “Cliclavoro”, “ B@checa lavoro” e quant’altro, ma di aver inviato candidature ad eventuali offerte di lavoro.

Seguono altri impegni che, tuttavia, sono normali ed accettabili e sono comuni alle altre regioni d’Italia.

Ma i primi due, nella regione dove il “digital divide” è più marcato che altrove è davvero paradossale!

Non si capisce come e perché l’Assessorato, cui non mancano attrezzatura e personale,  non possa curare questi adempimenti, o destinare la competenza a quegli operatori “Ex Sportelli Multifunzionali” che sino ad oggi hanno assunto con competenza e professionalità la gestione di parte delle politiche attive e passive del lavoro.

Perché la Sicilia ha inteso dare questa lettura dell’Art. 20 del citato D.lgs. 150/2015?

Delle due l’una: l’Assessorato o modifica il proprio approccio alle procedure riservando la gestione ai propri uffici territoriali, oppure si organizzi alla stipula con il Patronato e/o “agenzie accreditate” una vera e propria “convenzione”.

Una cosa è certa non può essere consentito che si continui a dare l’indicazione di “andare dai Patronati”!

In questi mesi abbiamo sopperito ma ora basta,  ci aspettiamo e siamo qui a chiedere che l’Assessorato prenda una decisione.

  1. Lampedusa: 

 In assenza di un Ufficio  distaccato dell’UPL gli abitanti di Lampedusa non possono sottoscrivere il “patto di servizio”,  necessario per l’accesso agli ammortizzatori sociali ed ad altri benefici, ne di aver  rilasciata la certificazione mensile che consente: di mantenere sospeso il mutuo per perdita di lavoro, di avere l’inserimento nelle  liste speciali…

In questo caso si sono trovate soluzioni “precarie”, spesso aggravando le condizioni economiche delle persone che già vivono un disagio, ancora più grave è la situazione per le persone con disabilità dove l’elemento della mobilità non è cosa da poco.

  1. Addetti ai lavori: 

 Gli Uffici del lavoro ed i suoi operatori hanno univoci approcci alle questioni di cui sopra?

A noi risulta di no!

Garantire ad ogni persona pari opportunità e dignità, sono forse questioni che non riguardano più la politica di questa Regione?

“Concorrere” alla ricerca attiva e passiva di un lavoro non è forse ancora un diritto?

Accedere ai pochi contributi che lo Stato mette a disposizione di disoccupati, inoccupati è forse un “privilegio” da destinare ai pochi?

Per quanto sopra La preghiamo di attivare quanto nella Sua competenza per supera le problematicità segnalate”.