Il 21 Settembre è una delle date più insanguinate della storia recente della provincia.
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Il 21 settembre del 1986, di 26 anni fa, in una tranquilla domenica di fine estate, Porto Empedocle scopriva la ferocia mafiosa. A terra rimanevano, oltre ai corpi di alcuni esponenti di rilievo di “cosa nostra”, anche quelle di vittime innocenti: Filippo Gebbia e Antonio Morreale;
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Nel 1980, 4 anni dopo, nello stesso giorno, veniva trucidato il Giudice Rosario Livatino;
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Nel 1997, a Palma di Montechiaro, veniva assassinato il vigile urbano Giovanni Fazio
Questi anniversari sono per Noi l’occasione per ricordare a tutti che, nella nostra terra, la precondizione per ogni ipotesi di sviluppo e di futuro è legata alla capacità che avranno le forze sane di estirpare il cancro mafioso, di recidere i legami tra questo e l’apparato burocratico e politico.
La CGIL anche per questo è a fianco di tutte le forze che con serietà combattono la mafia e sostiene ogni iniziativa che si pone in alternativa alle forze criminali e per costruire le condizioni di un’economia libera dalla mafia.
Occorre intensificare accanto alla giusta azione repressiva delle Forze dell’Ordine e della Magistratura, che devono essere messe nelle condizioni ottimali per operare, anche l’offensiva culturale che deve spazzare via ogni alibi e giustificazione alla subcultura mafiosa, dobbiamo farlo nella Scuola e nella Società.
Unire ricordo a impegno, impegno concreto fuori d ogni retorica, è il modo più giusto per ricordare e per continuare questa battaglia.