Mangione (SPI): “RIFORMARE PRIMA SIGNIFICAVA MIGLIORARE, OGGI SIGNIFICA PEGGIORARE! “

Le parole cambiano significato, dice Piero Mangione- segretario generale dello SPI CGIL di Agrigento.

“Il caso depiero-mangionella riforma delle pensioni è emblematico, visto che tutti governi si accaniscono contro di esse con l’aumento della tassazione, con il blocco delle indicizzazioni, con la svalutazione di quelle dirette presenti e future, di reversibilità e dei punteggi delle patologie delle pensioni di invalidità civile.

 Tutto ciò, mentre mantengono i privilegi scandalosi ai pensionati d’oro e d’argento.

 Vale la pena sottolineare che lo Stato non ha versato all’INPDAP anni di contributi previdenziali per i suoi dipendenti, provocando, con la fusione Inpdap/Inps, un danno al bilancio di quest’ultimo di oltre 30 miliardi.

Esattamente come è accaduto con il passaggio di altri fondi previdenziali  che hanno portato in “ dote” debiti e pensioni privilegiate.

 Ciò premesso, per l’apertura di una trattativa proprio sulla questione previdenziale, che in grande parte dipende dall’ingresso nel mercato del lavoro delle giovani generazioni e dalla difesa degli attuali livelli occupazionali, il sindacato confederale unitario, con i sindacati dei pensionati, ha dato vita alle manifestazioni provinciali in tutta Italia il 2 aprile scorso ed ha indetto per sabato 7 maggio manifestazioni regionali unitarie in tutti i capoluoghi di regione.

E se il governo, che continua a promettere senza mantenere l’impegno ad erogare il bonus fiscale di 80 euro ai pensionati, il 19 maggio saremo a protestare a piazza del popolo a Roma.

Intanto, in provincia di Agrigento, sono in corso le assemblee di lega per ripuntualizzare la piattaforma unitaria ed organizzare la partenza in pulman per manifestare a Palermo sabato 7 maggio.

 La lotta è dura perché dura è la testa di Renzi e dei suoi ministri, ma ce la faremo perché abbiamo ragione a chiedere giustizia sociale per tutti, una pensione dignitosa per chi   non ce la può fare e lavoro per chi non ce l’ha”.