Piero Mangione sfida la CGIL Agrigentina a riflettere sulla politica e sul futuro

Il presente documento è una lettera che il Presidente del C.D. della CGIL Provinciale ha indirizzato ai componenti l’Assemblea Generale della CGIL Agrigentina. La rendiamo pubblica affinché  riteniamo  che sulla stessa si possa sviluppare un dibattito interno ma anche esterno alla nostra struttura.

PUR SAPENDO CHE FRA DI NOI CI SONO ALCUNI A CUI I RAGIONAMENTI, ORMAI, DANNO FASTIDIO ED ANNOIANO PERCHE’ PREFERISCONO I FLASH E LE ESEMPLIFICAZIONI,  MI SCUSO,

 MA INTENDO CONTINUARE A PROPORVI ALCUNE MIE RIFLESSIONI.

Pensavamo che l’Inghilterra restasse nell’UE e così non è stato.

Credevamo che, con un avversario come Trump, la Clinton avrebbe vinto facile ed, invece, il popolo americano ha votato diversamente.

In Francia è ancora aperta la partita e dobbiamo sperare che la Lepen non ce la faccia.

Ma, quello che già sappiamo è che le sinistre di Holland e di Hammon, nonché quella di Mèlanchon sono finite male: come mai , visto che il partito socialista è al governo?

Io credo che il popolo delle periferie urbane, delle aree economiche, sociali e territoriali in Francia ed in Europa, (vedi le comunali di  Roma e Torino) è diventato ostile nei confronti della sinistra storica perché essa lo ha colpito duramente, lo ha tradito materialmente e sentimentalmente, facendosi complice delle destre in politica economica, sociale e del lavoro.

Possiamo dire forte e senza tema di smentite che le sinistre, pure in Italia, dal governo e  dall’opposizione avevano davvero cambiato, insieme alle lotte sindacali, la vita di milioni di persone, avevano ottenuto risultati inimmaginabili: salari e pensioni dignitose, assistenza sanitaria universale, istruzione pubblica per le  masse popolari?

Possiamo dire che le sinistre ed il sindacato hanno impedito che il terrorismo, i servizi deviati dello Stato, i poteri occulti, non solo delle logge, strangolassero la democrazia ?

Possiamo dire che, poi, le stesse sinistre si sono lasciate “infettare” dal “virus” liberista degli anglo/americani, consumando il tradimento del primo valore della sinistra e cioè la difesa dei deboli dei diseredati, dei nuovi naufraghi della ultima rivoluzione robottica e della globalizzazione?

Io credo che oggi sia abbastanza chiara a tutti quanto era sbagliata l’accusa delle sinistre  alla CGIL di essere un sindacato conservatore,  perché  si rifiutava di accettare le pretese del liberismo rampante, post caduta il muro di Berlino.

Io credo che, sia pure per grandi linee, siano queste le principali cause all’origine del declino della sinistra in Italia, in Francia, in Europa, determinandosi,  con la sua complicità, la nascita di una nuova forma di società del “capitalesimo” (capitalismo e feudalesimo) con il declino del ceto medio, con la eruzione di una fascia intermedia di persone che temono di precipitare verso la povertà, mentre al vertice della piramide sociale si è consolidata e rafforzata una “classe” di gente ricca, privilegiata, “obesa” cinica ed egoista.

E’ arrivato Renzi ed ha metamorfosato definitivamente un PD, che era già sulla cattiva strada, portandolo fuori dal campo in cui era nato. Con le sue politiche ha permesso il passaggio dalla cruna dell’ago delle pretese assopite della Confindustria, ha voluto stare  da solo al comando, non riconoscendo nemmeno il valore sociale dei corpi intermedi e del capitale umano.

Ha reso sottostante il lavoro rispetto al capitale finanziario, ha tentato di sfigurare la Costituzione, sfidando e ricattando il paese e chiedendo di trasformare il Parlamento degli eletti in consiglio della “corona”  fatto di nominati.

Sappiamo come è finita il 4 dicembre e, piuttosto che  “pentirsi e riconvertirsi” pensa alla rivincita.

Sappiamo che vincerà le primarie, ma molto difficilmente potrà vincere le elezioni, così come in Germania risulterà altrettanto complicato per Shulzh battere la Merkel, dopo essere stato nello stesso governo di coalizione.

Ora,  chi si sente ancora legato ad una idea di sinistra può pensare di trovare come  compagni di viaggio il movimento cinque stelle? Può questa area politica diventare approdo per i tanti Enea che hanno visto cadere le città di Priamo e di Ettore, di Berlinguer e di Pertini ?

A me pare che questi grillini non vadano oltre l’idea di un altro uomo solo al comando, non vogliano confronti, accordi, alleanze su niente ed offrono solo il reddito di cittadinanza come punto alto della loro proposta politica e sociale.

Quindi Grillo, come Renzi, non vuole alcuna mediazione sociale, alcuna contrattazione generale con altri soggetti politici e sindacali, nessuna concertazione: vuole la così detta democrazia diretta via cavo, salvo disconoscerla come ha fatto a Genova, piuttosto che una democrazia partecipata, aperta al confronto con gli altri soggetti politici e sociali.

Tutto ciò malgrado, io credo che sia avvertito ovunque  il bisogno di una nuova sinistra che non sia solo un centro di accoglienza per profughi dal PD, ma calamita per una nuova generazione di donne e di uomini che vogliono “cambiare il mondo” offrendo volti nuovi, sentimenti nuovi, politiche alternative, non demagogiche, ma credibili e su queste costruire una  nuova forma partito.

Se la povertà continua a crescere vuol dire che la crisi non è finita e che la cura  liberista ha fallito ed allora dobbiamo solcare una nuova strada.

In questo quadro la CGIL, che ha avuto la felice intuizione di ricorrere, per la prima volta nella sua storia, ai tre noti referendum, visto che Renzi, segretario del PD e capo del governo, aveva chiuso il portone di palazzo Chigi, costringendo  i social media, la politica, il Paese a parlare di lavoro, oggi deve sapere capitalizzare i retromarcia di Renzi/Gentiloni, consapevole che i falchi come Sacconi, Ichino, Renzi e la CONFINDUSTRIA cercheranno di consolidare e riattivare le contestate misure riguardanti il mondo del lavoro e proponendone altre.

E, poiché siamo tutti convinti che il tema centrale di oggi, ovunque, è il lavoro che non c’è, che è mal pagato e mortificato nel suo valore anche sociale, la CGIL deve sapere trovare la via per rimettere in movimento le sue idee  a cominciare dal piano del lavoro, la carte dei diritti fondamentali del lavoro, la riforma fiscale e previdenziale, proponendo, coraggiosamente, la pensione di garanzia (ex pensione al minimo) per i giovani e meno giovani di oggi.

Capisco così la manifestazione nazionale di Roma del sei maggio prossimo.

Infine, voglio ricordare che, per una certa fase della vita del Paese, la CGIL ha svolto un ruolo supplente.

Oggi, io credo, che sia un punto fermo e certo per tutti quelli che vogliono sperare e costruire un orizzonte di luce, pur consapevole che anche essa, tutta la CGIL, necessita di una “manutenzione” che, ormai, è nelle cose e che troverà nell’officina congressuale il suo momento culminante e decisivo per se e per un mondo che non si rassegna al peggio e cerca una nuova via di sinistra.

Agrigento, 27 aprile 2017

                                                                                              Piero Mangione

                                                                                              Presidente Assemblea Generale