Susanna Camusso è intervenuta al Congresso nazionale della CISL sottolineando “la necessità di lasciare da parte le divisioni, per ricostruire il cammino unitario dei sindacati confederali, partendo dai temi che uniscono: dal fisco ( si punta ad una piattaforma comune,avente come base di avvio la proposta della CISL, per una riforma che premi il lavoro a scapito della speculazione finanziaria) alle pensioni (in vista dell’incontro di domani 4 luglio sulla fase due) alla rappresentanza (con la richiesta di una legge di sostegno “soft” attuativa dell’intesa del 2014 con Confindustria) al welfare (con misure per ridurre le diseguaglianze).
Tira aria di unità tra i sindacati, almeno sui principali temi all’ordine del giorno del Paese e sui quali c’è stata una sostanziale convergenza nella relazione della Segretaria Generale della CISL e della UIL (Annamaria Furlan e CarmeloBarbagallo).
Speciale attenzione unitaria ha avuto la questione dell’età pensionabile perché un nuovo aumento sarebbe impensabile in quanto rappresenterebbe un gigantesco schiaffo ai lavoratori, così come ha sottolineato, anche, Susanna Camusso.
Al centro del confronto sulla previdenza c’è una positiva convergenza unitaria sul futuro delle pensioni dei giovani, a cui vanno assicurati (l’impegno è di tutti) assegnipensionistici dignitosi, così come sarà respinto unitariamente l’idea del Governo di portare l’età pensionabile dal 2019 da 66 anni e 7 mesi a 67 anni tondi l’età per lasciare il lavoro.
Altra questione concordante è quella del taglio dell’IRPEF per i lavoratori ed i pensionati, dopo quelli concessi dal Governo alle imprese.
Insomma, l’aria che tira è di rilancio dell’unità di azione sindacale confederale per l’avvio di una nuova stagione di proposte e di iniziative costruite insieme nel segno degli interessi generali del mondo del lavoro e del Paese.
Anche in Agrigento vorremmo sperare al un rilancio dell’iniziativa unitaria.
Massimo Raso ha, ancora una volta, rilanciato la nota questione del PATTO PER LA SICILIA, da Renzi firmato nella Valle dei templi, dentro il quale la nostra realtà territoriale potrebbe giovarsi di qualcosa come 135 milioni di euro di investimenti, che tradotti significano tonificare l’economia e l’apertura di cantieri, se solo si trovasse la voglia e la capacità di fare “cartello “ insieme alle parti datoriali ed agli amministratori locali.