Il prossimo 2 febbraio rappresenta una data decisiva per questa vicenda della “Calcestruzzi Belice”. La Corte d’Appello di Palermo deciderà il ricorso presentato dall’ANBCS contro la sentenza del Tribunale di Sciacca che ha dichiarato il fallimento della stessa in accoglimento della richiesta dell’ENI che vantava un credito, peraltro non riconosciuto, di 27.300 euro!
In queste settimane siamo stati con i Lavoratori che, malgrado il licenziamento, hanno presidiato l’Azienda e cercato in ogni modo di non far spegnere i riflettori su questa loro incredibile vicenda.
Sentiamo il dovere di ringraziare quanti ci sono stati vicini: La Sindaca ed il Civico consesso di Montevago; il Parlamentari Nazionali Moscatt, Capodicasa, Iacono, Mattiello; i Sindaci di tutto il Belìce, la Chiesa di Montevago ed il Cardinale Montenegro; Don Luigi Ciotti, i Lavoratori della “Calcestruzzi Ericina” .
Oltre, naturalmente, alla CGIL ed alla FILLEA Regionali e Nazionali che ci hanno sostenuto e sono intervenuti in modo opportuno e forte.
Se la Corte d’Appello accoglierà il ricorso tutto riprenderà come prima o, al contrario, con un’altra incredibile sentenza, si dichiarerà la morte definitiva della “Calcestruzzi Belice”?
Non ha senso e non è il momento di pensare a “piani B”: il piano dev’essere uno solo, ristabilire la giustizia rispetto ad una sentenza ingiusta ed assurda.
Noi saremo lì ad attendere il verdetto, ma vorremmo che, insieme a Noi, ci fossero tutti quelli che hanno desiderato la conclusione positiva di questa vicenda.
Chiediamo a tutti di sostenerci, di attendere con Noi, di testimoniare con la loro presenza che lo Stato ha un’occasione per ritrovare la credibilità perduta e che occorre restituire a questi 11 lavoratori, alle loro famiglie ed alla comunità di Montevago la certezza di un lavoro dignitoso.