Nei giorni scorsi la CGIL ha tenuto a Sciacca un’assemblea di “lavoratori stagionali” dei settori turistico alberghiero ed ittico conserviero, i quali hanno scoperto – a loro spese – l’impatto nefasto che ha il nuovo calcolo della NASPI e l’Art. 5 del decreto legislativo 4 marzo 2015, n. 22.
In quella sede, presenti il Segretario generale Massimo Raso, quello locale Franco Zammuto, i Segretari Provinciali della FILCAMS e della FLA Franco Castronovo e Franco Colletti e Giuseppe Colletti del Patronato INCA CGIL Nazionale, si era assunto l’impegno di intervenire presso i parlamentari.
“Occorre intervenire con urgenza, la stagionalità non può essere una colpa! – ripete Massimo RASO- che ha scritto ai Parlamentari “ Dalle nostre parti, come sapete, in tanti hanno vissuto di questo: 6/7 mesi massimo di lavoro stagionale e del trattamento di disoccupazione, non vi sono altri lavori e, spesso, quello è l’unico reddito percepito da quelle famiglie.
Vi chiediamo di intervenire sul Governo che già conosce il problema e che per il 2015 ha “messo una pezza” solo per il settore turistico e termale, affinché trovi risposte definitive al problema ed inserisca anche settori come quello degli “ittico-conservieri” la cui rilevanza sociale è degna di nota a Sciacca (ed in pochissime altre località).
Vi chiediamo di intervenire e di sollecitare il Ministro del Lavoro a porre i correttivi del caso. Noi, e i Lavoratori di questo nostro Territorio confidiamo in un Vostro risolutivo intervento.”