Ieri a Licata, come ogni anno ad Agrigento, manifestazione – celebrazione del 25 aprile : festa di liberazione dell’Italia dalla dittatura fascista e dal nazismo tedesco e, mentre , nel silenzio generale alla posa della corona di alloro al Monumento dei Caduti veniva intonato l’INNO NAZIONALE, e davanti il monumento del partigiano Severino abbiamo cantato BELLA CIAO, mi sono venute alla mente alcuni pensieri letti non so dove.
Di fronte al degrado democratico, etico – morale, politico – istituzionale in cui è declinata l’Italia, se i soldati, morti in guerra ed i partigiani nella resistenza, uscissero dalle fosse e tornassero alle Loro case, alle Loro città, per verificare se il Loro sacrificio ha avuto un senso ed un insegnamento, cosa potremmo rispondere?
Se i morti, che si immolarono per la pace, per la Patria, per la libertà, per la democrazia, per la civiltà, tornassero per mettere alla prova i vivi, cioè noi cosa ci direbbero?
Se venissero per verificare se noi siamo stati e siamo all’altezza del Loro sacrificio e martirio ci dicessero NOI ABBIAMO FATTO IL NOSTRO DOVERE SINO IN FONDO …….. E VOI ?
Quale risposta potremmo dare Loro ?
Credo che tutti noi dovremmo rilanciare ogni giorno quei valori che li hanno fatti EROI e di raccontare ai nostri figli il significato del Loro sacrificio, da cui prendere esempio ed esserci ad ogni 25 Aprile.
Piero Mangione – Segretario Generale SPI CGIL