Si apprende da una notizia riportata da una testata on line locale, che per iniziativa del sindaco di Naro si sta preparando una lettera da inviare al Capo dello Stato per difendere il Prefetto da un presunto attacco subito da parte del Cartello Sociale.
Se l’iniziativa dovesse andare in porto saremmo di fronte ad un semplice tentativo di creare un fronte in cui qualcuno (il Cartello) sarebbe contro qualcun’altro (il Prefetto e i sindaci) cosa non vera sia perché con la Prefettura c’è stata sempre collaborazione sia perché con buona parte dei sindaci si sono fatte tantissime battaglie per il territorio, non ultima la marcia che ne ha visto presenti 21.
Il Cartello Sociale non ha mai pensato di attaccare il Prefetto a cui riconosce il grande impegno profuso per tentare di affrontare le varie criticità che attraversano il sistema sanitario pubblico nel nostro territorio.
Rivolgersi al Capo dello Stato corrispondeva all’esigenza di accendere i riflettori su una situazione estremamente delicata, della quale non ha certo responsabilità il Prefetto, che per altro non può avere la bacchetta magica per risolverla dall’oggi al domani.
Avere sottolineato che non c’è stata la possibilità di un incontro per diverse settimane non significa accusare il rappresentante del Governo ma è stata una conseguenza della pressione di tanti cittadini che anche con diversi sindaci hanno partecipato alla manifestazione popolare del 17 giugno.
La Prefettura su conferma punto di riferimento per tutti comprese le forze sociali e la Chiesa come per i primi cittadini.
La lettera al presidente della Repubblica non è stato un modo per mettere in discussione il lavoro del prefetto su questo delicato fronte, quanto piuttosto per reclamare la giusta attenzione ad una causa troppo importante da vedere tutti, forze politiche e sociali, impegnati per risolvere al meglio i gravi problemi connessi alla sanità.
Tanto si doveva per amore della verità da parte di chi non gioca nessuna partita politica differentemente da altri.
Ci auguriamo di potere presto fornire al prefetto la corretta lettura della nostra missiva e rimuovere quegli equivoci che qualcuno maliziosamente vuole disseminare per delegittimare il Cartello Sociale, colpevole di avere tanto seguito tra la gente di un territorio tanto trascurato e non certo dalla prefettura di Agrigento che si conferma un presidio fondamentale per tutelare i diritti di una provincia a forte ritardo di sviluppo.