L’Ospedale Parlapiano di Ribera diventa centro Covid: “A distanza di un anno, possiamo dire che non ci eravamo sbagliati. Oggi il nuovo management dell’ Asp, con una corsa contro il tempo perduto, apre il presidio di Ribera con posti letto di medicina covid e di rianimazione, esattamente ciò che noi auspicavamo già un anno fa. Confidiamo nella prosecuzione di questo ambizioso progetto di rilancio del presidio fratelli Parlapiano di Ribera, perché lo riteniamo unica soluzione per garantire ai pazienti affetti dal SARS cov 2, adeguate cure sanitarie in sicurezza anche per tutto il personale dipendente”.
Lo dichiarano Alfonso Buscemi, segretario Generale della CGIL di Agrigento, che insieme al Segretario Generale della funzione pubblica Vincenzo Iacono ed al Coordinatore della sanità, Antonio Cutugno avevano denunciato il potenziale pericolo a cui si esponevano pazienti, operatori sanitari e cittadini chiedendo a gran voce ai vertici Asp, di rifunzionalizzare il presidio di Ribera che nel tempo era stato depotenziato .
“Un anno fa-continuano Buscemi, Iacono e Cutugno-il mondo iniziava a fare i conti con morti e contagiati dal covid19. Erano poche le conoscenze per combattere questo virus, la scienza cercava di trovare soluzioni immediate per scongiurare milioni di morti in ogni dove del mondo. Il nostro paese era impreparato a contrastare l’avanzata inarrestabile di un virus, di cui si sapeva davvero poco. Mancavano le mascherine, i guanti, le tute speciali anti contagio. Si studiavano le possibili azioni per evitare il diffondersi senza limiti del virus tra la popolazione. Si studiava anche il trattamento dei pazienti ricoverati negli ospedali per infezione da covid, ma soprattutto, si studiavano percorsi intra ospedalieri per evitare che il virus corresse per le corsie degli ospedali infettando medici, infermieri, pazienti. Qualche regione del nord, per evitare questo, decise di dedicare degli interi ospedali alla cura dei pazienti Covid-19 , giungendo alla conclusione che fosse troppo rischioso avere degli ospedali misti. Cosi anche nella nostra regione, qualche Asp, decise di percorrere questa scelta. Vennero individuati dei piccoli ospedali depotenziati a seguito della riorganizzazione della rete ospedaliera, ed immediatamente, riqualificati per assistere solo pazienti affetti dal Sarscov 2. Ma all’Asp di Agrigento, albergava un’altra strategia. L’ idea di adibire gli ospedali di Agrigento e Sciacca in ospedale misto, per loro, era un idea ottimale e priva di rischi. Il tempo è galantuomo – concludono i rappresentanti sindacali – e dove c’è buon senso e volontà alla fine la soluzione migliore si trova”.