CARTELLO SOCIALE AGRIGENTO: lettera aperta all’Assessore Regionale alla salute Ruggero Razza

Gentile Assessore, ci chiediamo e Le chiediamo perché sfuggite, Lei e la dirigenza dell’Azienda Sanitaria Agrigentina, al confronto con le parti sociali.

In un momento tanto delicato che preoccupa i cittadini, i lavoratori del nostro servizio sanitario si aspettano dalle Istituzioni, a tutela della loro salute, un’apertura al confronto, una richiesta di collaborazione e condivisione delle scelte al netto delle proprie prerogative. E invece no! Voi vi chiudete nelle Vostre stanze, non comunicate, non rispondete alle legittime richieste dei sindaci, dei professionisti, dei medici e delle parti sociali. Gentile Assessore, Le avremmo voluto chiedere come  mai dopo tre mesi dallo scoppio della pandemia non sente il dovere di nominare un Direttore Generale per l’azienda agrigentina? Al di là delle capacità dell’attuale facente funzioni, non pensa che dotare di pieni poteri un manager in queste condizioni di emergenza potrebbe essere di aiuto per assumere le scelte necessarie al delicato momento? Gentile Assessore avremmo voluto chiederLe se le sembra normale nominare un commissario per gli ospedali di Sciacca e Ribera, come se fossero cosa diversa dall’ASP, con la motivazione che il dirigente precedente  non era in linea con le direttive, salvo, poi, lasciare lo stesso Dirigente al proprio posto.

Gentile Assessore Le avremmo voluto chiedere, dopo tre mesi dallo scoppio della pandemia e 40 giorni dal primo morto in Italia, cosa avete messo in campo per prevenire l’ondata di pazienti affetti da COVID 19 nella nostra provincia? Sembra che si sia  ancora in una fase di programmazione! Con rammarico, conoscendo il modo di agire nella nostra terra, ciò significa che le iniziative da mettere in campo saranno realizzate alla fine della pandemia. Gentile Assessore avremmo voluto chiederLe se in questo contesto, dove è opportuno tenere i cittadini lontano dai pronto soccorso e  le attività di ricovero ospedaliero vengono sospese, ad eccezione di quelle considerate non procrastinabili, quali percorsi alternativi avete messo in campo, considerato che la medicina del territorio è pressoché inesistente?

Gentile Assessore avremmo voluto chiederLe: si è accertato se tutto il personale operante nel SSR è dotato di adeguate  dotazioni di protezione individuale?

Gentile Assessore, avremmo voluto chiederLe, alla luce dell’esperienza di altre realtà anche a noi vicine (vedasi Palermo con ospedale di Partinico), le quali indicano la necessità di isolare in un solo centro tutti i pazienti Covid 19, se Le sembra normale prevedere 7 posti di terapia intensiva destinati ai malati Covid 19 in 4 ospedali della nostra provincia! E, ancora, Le avremmo voluto chiedere se avete finito di giocare con la cabala delle scelte giornaliere che smentiscono quelle del giorno precedente. Un esempio? Un giorno si annuncia:  “7 posti in giro per quattro ospedali”, poi si dice “Ribera Hospital Covid19”, l’indomani “Sciacca Hospital Covid 19” per poi tornare sulle proprie scelte e  annunciare che si starebbe lavorando per attrezzare di posti per malati Covid l’ospedale San Giovanni di Dio e quello di Sciacca. Per realizzare ciò, si chiudono alcuni reparti e destinare i pazienti non Covid verso i privati. Gentile Assessore, avremmo voluto chiederLe: Tutto ciò è vero? E’ vero che in questa partita ci potrebbero entrare gli interessi dei privati? Quelli di Sciacca, quelli di Ribera e quelli di Agrigento che per fortuna, sono pronti a sostituirsi al pubblico. Naturalmente dietro lauto rimborso si intende, perché è giusto che sia così anche in tempi di pandemia quando è maggiore la solidarietà. Non riteniamo giusto, però, che  mentre al privato accreditato si affidano solo i ricoveri ordinari ,al pubblico si caricano i costi.

 Tutto questo nonostante la circolare ministero della salute 25 marzo 2020  recita  “è necessario identificare prioritariamente strutture /stabilimenti dedicati alla gestione esclusiva del paziente affetto da COVID 19, tenuto conto che le attività precipue sono legate alle malattie infettive, assistenza respiratoria e terapia intensiva. Parimenti, è necessario individuare altre strutture ospedaliere da dedicare alla gestione ospedaliera NON COVID (patologie complesse tempodipendenti)”. 

Gentile Assessore, considerato che non trovate il tempo per incontrare quanti si fanno interpreti delle preoccupazioni dei cittadini e dei tanto osannati operatori sanitari, appare opportuno  mettere in rilievo che questi ultimi  si accontenterebbero di sapere, oggi più che mai, che la politica agisce per il bene della collettività nel rispetto della salute,  anche di chi questo bene deve garantirlo senza mettere a rischio l’incolumità propria e dei familiari.