Il Cartello Sociale è nato, a suo tempo, e rinasce, nel 2020 con l’incontro del 04 gennaio in Prefettura alla presenza di tutti i Sindaci della provincia, estendendo la partecipazione alla funzione e missione delle molteplici Associazioni presenti sul territorio, perché partendo da generale disagio di tutte le realtà economiche e sociali (infrastrutture, situazione economica, classifica nazione per qualità di vita), e da un generale senso di sfiducia nella politica e nelle Istituzioni, vuole riportare il cittadino ad essere protagonista della propria vita sociale senza fare sconti a nessuno per la marginalità in cui è stata confinata Agrigento come Provincia. Consapevoli che nei decenni tanti e tante sono stati i responsabili e le responsabilità ad ogni livello, oggi non è più tempo né di semplicistiche accuse a chicchessia, né di presunte e percorribili rassicurazioni su qualunque precarietà o emergenza di piccola o grande importanza.
Se è vero che il tempo in cui viviamo è caratterizzato da tante incertezze (climatiche, culturali, sociali e, non ultime, economiche) è arrivato il tempo di avere una certezza comune da cui ripartire: l’amore per la nostra terra che vale a tutti i livelli e per noi agrigentini l’amore a questa meravigliosa terra con le bellezze che tutti ci invidiano ma con i deficit strutturali che tutti ci biasimano.
È assurdo che un movimento semplice, che nasce dal desiderio, di tutti, di dire basta a questo isolamento, ma complesso, perché non è facile mettere assieme tante anime, menti e diversi modi di vedere e di agire, eppure ci siamo riusciti per indire una marcia con la partecipazione di tutte le realtà associative e le varie rappresentanze organizzate e soprattutto attraverso il protagonismo dei CITTADINI!
L’unico scopo è quello di farci vedere e sentire per dire BASTA a questo isolamento! E iniziare dopo la marcia la fase due di questo movimento: incontrare tutte le parti che hanno qualunque tipo di potenzialità di intervento nell’immediato… Governo Nazionale, Governo Regionale, Anas, Ferrovie dello Stato, Enac, Autorità Portuali… per stabilire concretamente, cosa nell’immediato, e con una seria e veritiera programmazione, si può fare o si intende fare.
L’incontro comunicato questa mattina e convocato dal Prefetto su richiesta del Vice-ministro Cancelleri, per sabato 18/01, pur sembrando poco opportuno nei tempi, è essenziale, se a richiederlo è un’esponente del Governo nazionale che ha le chiavi per aprire le porte giuste degli interventi necessari da fare, e, certamente, non può essere rifiutato.
E’ chiaro, comunque, che la manifestazione del 25 gennaio ormai non appartiene più a chi l’ha lanciata, ma a tutte quelle persone che, con slancio, hanno aderito, avvertendo la necessità di doversi riappropriarsi del loro diritto di rivendicare condizioni di vita almeno pari agli altri territori della regione.Ma se abbiamo detto di si alla celerità organizzativa di questo incontro (sul quale avevamo espresso parere negativo), da subito, chiediamo celerità negli interventi da fare ad ampio raggio, naturalmente nell’ambito della competenza di ciascuno.
In questo senso l’incontro convocato dal Prefetto, con la presenza del vice ministro Cancalleri, è un momento che ci vedrà presenti perché ci offre la possibilità di farci ascoltare da un membro del Governo in attesa di conoscere le risposte concrete che vorrà dare a tutti coloro che saranno presenti alla manifestazione del 25 gennaio e diciamo di più, non solo la manifestazione si farà, ma sarà il modo per dimostrare che il lavoro iniziato andrà realizzato, perché tutti anche e soprattutto chi ricopre ruoli pubblici deve rendere conto al popolo.