TAGLI ALLE PENSIONI D’ORO: CE L’ABBIAMO FATTA! SULLA INDICIZZAZIONE C’E’ IL VOLTAFACCIA DEL GOVERNO. MOBILITAZIONE NAZIONALE DEI PENSIONATI

Il sindacato dei pensionati della CGIL (SPI) informa che, a partire dal prossimo giugno, sarà effettuata la decurtazione delle pensioni d’oro per mettere la parola fine, secondo il Governo, in ragione delle proteste  e delle lotte sindacali e della società civile contro i privilegi, che hanno accompagnato questi anni di lunga crisi economica e del lavoro.

La questione riguarda tutte quelle pensioni che non sono frutto di versamento dei relativi contributi e che hanno, comunque, dato luogo ad un importo previdenziale scandaloso.

Il taglio avrà  una durata limitata. Infatti,  durerà 5 anni, con percentuali dal 10% al 40%, e colpirà le pensioni d’oro con importo annuo superiore ai 100.000 euro (in precedenza era 90.000 euro).La  decurtazione sarà proporzionale alla pensione percepita.  e sarà:del 15% per le pensioni da 100mila a 130mila euro lordi;del 20% dai 130mila fino ai 200mila euro;del 25% tra 200mila e 350mila euro;del 30% da 350mila a 500mila euro;del 40% per gli assegni oltre i 500mila euro. Resterebbero invece esonerati dal taglio, e quindi non vengono toccati dalla Manovra:i trattamenti interamente liquidati con il sistema contributivo;gli assegni di invalidità;gli assegni ai superstiti e alle vittime del terrorismo. La decurtazione si basa : taglio di tutte quelle pensioni sopra i 4.500 euro netti per chi non ha mai versato i contributi.

Per chi invece ha versato correttamente tutti i contributi che giustificano un importo elevato, le pensioni non verranno toccate; adeguamento delle pensioni d’oro all’inflazione. Se si è stati ingiustamente pensionati d’oro per molti anni senza aver versato i contributi, il governo pretenderà anche gli importi arretrati che l’INPS non doveva erogare.

 Mentre, l’unico provvedimento riguardante le pensioni popolari è stato quello del taglio della rivalutazione, che partirà dal primo aprile ed a cui aggiungeranno un conguaglio che i pensionati dovranno restituire nei successivi mesi.

DA QUI LA RISPOSTA DEL SINDACATO UNITARIO CHE HA CHIAMATO I PENSIONATI A TRE APPUNTAMENTI INTEREGIONALI A PADOVA, ROMA E NAPOLI ED AD UNA GRANDE MANIFESTAZIONE A ROMA A PIAZZA DEL POPOLO PER IL PRIMO GIUGNO.

         Pio Capodieci           Enzo Baldanza