Agrigento 27/06/2025- Liste d’attesa nella sanità agrigentina, Buscemi (CGIL): “Non si può parlare di soluzione se si scarica il problema sui cittadini”

Agrigento 27/06/2025- Liste d’attesa nella sanità agrigentina, Buscemi (CGIL): “Non si può parlare di soluzione se si scarica il problema sui cittadini”

In merito alle recenti dichiarazioni e polemiche relative all’azzeramento delle liste d’attesa nella sanità pubblica agrigentina, come CGIL riteniamo doveroso intervenire per ristabilire il senso della realtà e dare voce al disagio concreto dei cittadini. “Non possiamo accettare – dichiara il Segretario Generale della CGIL di Agrigento, Alfonso Buscemi – che si parli di fine delle liste d’attesa quando, in realtà, il cittadino viene semplicemente spostato da una struttura all’altra, da un capo all’altro della provincia,  come se fosse un numero e non una persona con difficoltà reali. Non garantendo, quindi, la continuità assistenziale  con il medico che prende in carico il paziente. Questo non è abbattere le liste d’attesa, è solo spostare il problema altrove.” I territori della nostra provincia sono estesi, spesso con collegamenti difficili e mezzi di trasporto inadeguati. Pensare che un anziano o un malato cronico di Licata debba recarsi ad una visita specialistica a Sciacca – o viceversa – è non solo irragionevole, ma anche irrispettoso della dignità delle persone e delle loro condizioni di salute.  “Riteniamo – continua Buscemi – che garantire una prima risposta in tempi rapidi debba significare offrire la prestazione in un luogo accessibile e il più vicino possibile al domicilio del paziente. Le politiche sanitarie non possono rispondere alla logica dei numeri, ma devono mettere al centro la persona, con le sue fragilità e i suoi bisogni.” Pur riconoscendo e apprezzando l’impegno e lo sforzo organizzativo del Direttore Generale dell’ASP di Agrigento, va detto con chiarezza che senza risorse adeguate e personale sufficiente, ogni piano di miglioramento rischia di rimanere sulla carta. È il governo regionale che ha la responsabilità politica e istituzionale di mettere le strutture sanitarie provinciali nelle condizioni di funzionare: senza investimenti concreti, difficilmente si potrà garantire una sanità pubblica di qualità.  La CGIL chiede quindi all’ASP, al governo regionale e a tutti i soggetti competenti, un confronto trasparente e costruttivo per riorganizzare realmente i servizi sanitari sul territorio, puntando su assunzioni, risorse e potenziamento delle strutture locali, non su soluzioni che scaricano la responsabilità sui cittadini più deboli.

Alfonso Buscemi

Segretario Generale CGIL Agrigento