Le OO.SS. provinciali della scuola FLC-CGIL, CISL Scuola e UIL Scuola con i rispettivi segretari Confederali di CGIL, CISL e UIL preso atto nell’informativa del Dirigente incaricato dall’U.S.R. Sicilia del 28 aprile c.a.,che anche per il prossimo anno scolastico si prevedono sostanziosi tagli, per adesso dei docenti perché del personale ATA ancora non se nè discusso, in organico di diritto. Tutto ciò in netto contrasto con la circolare Ministeriale che anche per il prossimo anno scolastico prevede la riconferma degli organici incremento in riferimento a posti di sostegno e di qualche piccolissimo aumento dei posti di potenziamento nella scuola dell’infanzia.
Ciò porterà a una contrazione del numero dei docenti e a un accorpamento delle classi da parte dei singoli istituti con conseguenti problematiche relative al sovraffollamento delle aule, in contrasto con le norme di contenimento dell’epidemia come recita la circolare Ministeriale:
“ nell’anno scolastico 2021/22, il riparto regionale e il numero complessivo dei posti comuni dell’organico di diritto rimane immutato rispetto al precedente anno scolastico, in considerazione della situazione di emergenza epidemiologica da COVID-19, così come già concordato con il Ministero dell’economia e delle finanze, con le note n. 21880 del 10 novembre 2020 del Ministero dell’istruzione e n.18502 del 15 novembre 2020 del Ministero dell’economia e delle finanze”.
E ancora: Il fabbisogno espresso dalle istituzioni scolastiche, tenuto conto di quanto già individuato nel corso dell’anno scolastico 2020/21 da parte degli Uffici scolastici regionali, potrà essere ridefinito nel limite dei posti vacanti e disponibili di ciascuna istituzione scolastica. Si raccomanda, in proposito, una attenta valutazione, da parte degli uffici competenti, delle esigenze delle istituzioni scolastiche, col preminente indirizzo di favorire, per quanto possibile e nei limiti noti della normativa vigente, l’attuazione delle scelte didattico-pedagogiche delle istituzioni scolastiche, con particolare riferimento alla “qualificazione” dei posti cosiddetti “di potenziamento”, i quali comunque entrano a far parte indistintamente dell’organico dell’autonomia.
Dalla lettura dei sopra riportati passi della circolare e dell’intero testo ministeriale risulta evidente che l’orientamento del Ministero, considerata la situazione di emergenza e i rischi connessi alla diffusione del COVID-19, è di mantenere gli organici del 2020/21 e non tagliarli, fermo restando il limite della dotazione organica regionale.
La nostra didattica e il nostro territorio non possono sostenere quanto ventilato dall’U.S.P., una siffatta disposizione risulta controproducente e contestabile nella situazione emergenziale che riguarda anche l’avvio del prossimo anno scolastico per il quale sarebbe opportuno l’aumento degli organici e del numero delle classi piuttosto che la loro contrazione. Dal taglio delle cattedre ne risulterebbe un danno per tutte le categorie: a) studenti, costretti in classi affollate e spesso anguste, ai quali viene sottratto il diritto alla vera istruzione basato su un rapporto proporzionale e congruo tra docenti e studenti e la continuità didattica; b) personale di ruolo chiamato a gestire classi numerose ( per quelli che resteranno nelle stesse istituzioni scolastiche) in quanto in tanti saranno costretti a fare domanda di mobilità perché perdenti posto e chissà dove andranno a finire con le cattedre orario esterne magari tra Bivona e Sciacca o tra Cammarata e Licata. Altro che serenità e tranquillità a svolgere professionalmente il proprio ruolo istituzionale.
Ciò comporterà anche l’impossibilità, per coloro che hanno fatto domanda di mobilità interprovinciale, di potersi avvicinare all’ormai agognato nucleo familiare. Ma ancora più drammatica sarà la situazione dei precari e/o dei vincitori di concorso che non solo non avranno la sospirata immissione in ruolo ma rischiano di restare disoccupati aumentando, se mai ce ne fosse bisogno nella nostra provincia, anche il bacino di chi è in cerca il lavoro, lavoro che non c’è e che costringe i nostri giovani, il futuro di questa provincia, a emigrare.
A settembre non sarà assolutamente possibile garantire la sicurezza, tenuto conto anche di un altro fattore negativo, ossia la criticità dovuta all’edilizia scolastica sia nel primo che nel secondo ciclo. Non si può garantire il sacrosanto diritto Costituzionale all’istruzione.
Negli ultimi giorni abbiamo raccolto il grido di allarme lanciato dai Dirigenti Scolastici che, dopo il passato anno scolastico dove sono rimasti tutti in servizio durante l’estate per cercare di mettere in sicurezza le scuole e di conseguenza gli alunni e il personale, oggi si ritroverebbero a doversi inventare la didattica, sperando in presenza, con classi sovraffollate anche superiore ai trenta alunni e, in qualche caso, con la presenza di alunni diversamente abili.
Le OO.SS. ritengono inaccettabile la scelta operata dall’Amministrazione, senza motivazioni visto la circolare Ministeriale sugli organici, che rende inesigibili i diritti di cittadinanza degli alunni in una provincia dove persistono fortissime carenze di interventi socio-sanitari-assistenziali da parte degli EE.LL.
Valutano insostenibile per la scuola pubblica statale agrigentina questo ulteriore taglio degli organici che penalizza, oltre ai diritti degli alunni, le aspettative e le richieste delle famiglie, l’organizzazione delle attività didattiche e la stessa qualità del servizio pubblico statale come in tutto il territorio nazionale.
Giudicano intollerabili le politiche dei tagli indiscriminati conseguenti a scelte dell’U.S.P. di Agrigento indifferente, senza riuscirne a capire il fine e/o la ragionevolezza, rispetto alle politiche nazionali che prevede un cospicuo aumento di risorse economiche anche per dare maggior tempo pieno agli studenti per combattere l’abbandono e la dispersione scolastica, altro che chiuderne qualcuna a tempo pieno come si prospetta dall’ufficio, nella nostra provincia.
Esprimono preoccupazioni per le “insopportabili” ricadute occupazionali in un contesto di forte tensione tra le centinaia di precari che stanno perdendo anche la prospettiva del posto di lavoro.
A tutti i soggetti in epigrafe, queste OO.SS. provinciale chiedono di svolgere il proprio ruolo istituzionale a sostegno di questo allarme giustificato che proviene dal mondo della conoscenza.
Le OO.SS. comunicano che in mancanza di risposte concrete e coerenti, con quanto previsto dalla Circolare Ministeriale, per il miglioramento della scuola pubblica e di tutti i soggetti che ne formano il mondo educante, non escludono che possano anche proclamare lo stato di agitazione provinciale finalizzato anche ad eventuali forme di manifestazioni e/o sciopero di tutto il personale e degli studenti e delle loro famiglie.