“Seppur lentamente e con le necessarie precauzioni le attività stanno tornando alla normalità. Con profondo rammarico, dobbiamo invece registrare la prolungata chiusura delle strutture chiamate ad erogare servizi pubblici a domicilio a beneficio delle persone con disabilità”. A denunciarlo è la Cgil di Agrigento che si fa portavoce di un forte e profondo disagio proveniente dalle famiglie che hanno in cura i propri cari presso Associazioni in convenzione con l’Asp. “E’ il caso di un’Associazione storica importante nel settore della riabilitazione – afferma il Segretario Confederale del sindacato, Responsabile per le Politiche sulle Disabilità, Francesco Gangemi – che non ha ancora, in modo incomprensibile, riattivato il prezioso servizio, senza preoccuparsi, tra l’altro, di comunicare agli utenti il motivo del ritardo. Per di più – aggiunge Gangemi – la stessa associazione, disattendendo una precisa nota da parte del Direttore del Dipartimento Regionale per la Pianificazione Strategica dell’Assessorato della Salute, con la quale stabilisce la ripresa delle attività a domicilio, rimaste ferme durante la fase dell’emergenza sanitaria, a partire già dal primo giugno. E’ trascorso oltre un mese dalla data indicata dalla Regione, ma le porte dell’Associazione sono ancora, incredibilmente, chiuse. Sollecitiamo un urgente intervento da parte dell’Assessore Razza e degli organismi provinciali dell’Asp di Agrigento – conclude Francesco Gangemi – affinché queste importanti prestazioni tornino ad essere fornite in tempi rapidissimi, in modo da rendere un servizio essenziale alle persone che ne hanno tanto bisogno”.