“Aver letto che sei stato colpito a calci e pugni al grido di “Sporco negro, torna al tuo paese” ci ha addolorati, rattristati, lasciati increduli!
Finora questo “vento” non era ancora arrivato dalle nostre parti: non deve passare sotto silenzio né essere considerato un episodio ordinario, ma l’ennesimo frutto avvelenato di una sciagurata stagione xenofoba e razzista che sta attraversando il Paese e a cui occorre contrapporre le ragioni della convivenza civile, della solidarietà, dell’Umanità».
Lo scrive Cgil Agrigento in una lettera al Giovane Davide Mangiapane, il giovane ballerino di 23 anni di San Giovanni Gemini, ed alla Sua famiglia.
I cittadini, la nostra democrazia non possono abituarsi a questa “ordinarietà”.
Del resto cosa aspettarsi quando si seminano indisturbati nella Società e nei Social questi “virus”, quando organizzazioni che si richiamano a “valori” fascisti possono presentarsi alle elezioni democratiche e, conseguentemente, occupare le piazze per trasmettere il loro truculento messaggio; quando, in una società dove aumentano le disuguaglianze a causa della sua organizzazione, si addebitano le responsabilità ai più deboli, agli immigrati che, quindi, vanno ricacciati via; quando la diversità delle culture non è considerata, da parte di chi governa il Paese, una ricchezza, ma il male da battere; quando si minimizza, e non solo da destra, sul pericolo dei rigurgiti fascisti, rifiutando l’approvazione di provvedimenti legislativi ormai urgenti per fronteggiare tali fenomeni; quando, e ancora non solo da destra, si sono alzate barricate contro l’approvazione della elementare legge (cosiddetta “ius soli”) che avrebbe consentito l’attribuzione della cittadinanza italiana ai tanti che sono nati in italia, qui crescono, giocano, studiano insieme a tutti i loro coetanei “italiani”; quando si sfruttano le preoccupazioni e le paure per le difficili condizioni economiche in cui versa buona parte d’Italia e per le incertezze sul futuro costruendo un nuovo capro espiatorio, l’agnello sacrificale: i migranti; allora è necessario che le organizzazioni democratiche e i cittadini si interroghino e avvertano i rischi di una deriva democratica.
Tutto ciò potrà tradursi in voti, ma le macerie rischiano di seppellirci tutti.
La CGIL è convinta che il popolo italiano sia in maggioranza di sentimenti democratici, antifascisti, antirazzisti e deve essere messo in condizione di poter esprimere tali sentimenti.
«La campagna di odio (con chiare venature di fascismo) va fermata con l’intervento deciso dello Stato, con l’applicazione puntuale delle sue leggi (se necessario anche nuove), ma decisiva è la partecipazione dei cittadini.
Per questo sentivamo il bisogno di dire la nostra, di esprimere a Te ed alla tua famiglia la nostra vicinanza e affetto, nella speranza che cresca la presa di coscienza che questa intolleranza deve finire e che tutti dobbiamo lavorare per costruire una società libera da razzismo e intolleranza.
Nell’augurarTi una pronta guarigione, Ti inviamo affettuosi saluti.