La prima sentenza del tribunale di Agrigento, contro i cosiddetti furbetti della legge 104, ci soddisfa non tanto per le condanne ma per aver stabilito una volta per tutte la certezza che nessuno può abusare di una legge di civiltà riconosciuta a chi ha veramente bisogno di assistenza perché in grave stato di salute.
Il principio fondamentale della legge, a tutela dei più bisognosi, trova il suo fondamento nella sua corretta applicazione e non sugli abusi di chi ha falsificato il proprio stato di salute a dispetto di chi purtroppo il diritto lo aveva.
Tanti sono i casi, nella nostra provincia, di mali incurabili ed è per costoro che come OO.SS. noi abbiamo il dovere di difenderne il diritto, il dovere morale ed etico di doverne tutelare la dignità di persone attraverso l’assistenza possibilmente dei propri familiari visto anche l’inesistenza di adeguate strutture e di personale sanitario.
Le scorciatoie che hanno favorito una parte del personale della scuola per potersi avvicinare al proprio nucleo familiare, attraverso l’inganno e la frode della legge, non possono trovare nella nostra OO.SS. nessun sostegno.
L’esserci costituiti parte civile, presso il tribunale di Agrigento, contro i cosiddetti furbetti della legge 104, noi pensiamo, rientra proprio nello spirito fondativo della CGIL e della FLCGIL: i valori, le persone, i diritti veri, la tutela collettiva e individuale.
Ci auguriamo che questa sentenza possa essere da argine agli abusi che si sono perpetrati e che tutti, specialmente il personale della conoscenza che fa dei valori morali ed etici il suo principio fondante e di legalità, possa serenamente continuare a svolgere il proprio ruolo sociale e istituzionale sapendo che non si è soli ma che esiste un’organizzazione sindacale che lotta al loro fianco nella difesa dei diritti.
Questa è la CGIL, questa è la FLCGIL