A Sciacca la CGIL torna alle origini e guarda al futuro!
La decisione di Franco Zammuto di candidarsi al Senato ha solo accellerato una decisione che “covava” da tempo nelle riflessioni che la Segreteria Provinciale aveva fatto su Sciacca e sulla sua Zona: quella di ri/creare una Camera del Lavoro che avesse una dimensione sovracomunale, zonale, “ciorcondariale” appunto, riprendendo la denoniminazione dei tempi di Accursio Miraglia.
In questa Zona, dalla foce del Platani a quella del Belice (SCIACCA/RIBERA/MENFI/BURGIO/CALAMONACI/CALTABELLOTTA/CATTOLICA E./LUCCA SICULA/MONTEVAGO/ SANTA MARGHERITA/SAMBUCA/VILLAFRANCA)si concentra quasi un quarto della popolazione provinciale (ed un quarto di tutti gli iscritti alla CGIL Agrigentina.
“In questa zona – dice Massimo RASO – vi è una diffusa presenza della CGIL , in questi 12 Comuni, abbiamo strutture fisiche che garantiscono i “servizi essenziali” (attività di Patronato INCA e CAF), che sempre più ruolo ha avuto in questi anni ma si scontano ancora alcune inefficienze e serve una complessiva riorganizzazione che faccia compiere sopratutto alle nostre strutture quel necessario salto politico organizzativo.
Quest’area è interessata da diverse questioni che sono centrali per lo sviluppo della provincia e che meritano di essere seguite con maggiore attenzione:
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un vorticoso sviluppo turistico insieme a problemi enormi e contradditori (si pensi alla questione delle Terme!) questione che, inevitabilmente, chiama in causa la necessità di attrezzarsi per quella “cultura dell’ospitalità” che è il substrato necessario all’implementazione del turismo (acqua, luce, fogne, pulizia della città, arredo urbano, trasporti, parcheggi, cultura….. in una parola “qualità della vita”.
Pensiamo, infine, alle ricadute sull’indotto (in una logica di filiera): agro alimentare, pesca, servizi…;
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questioni sociali enormi (sono presenti 2 Ospedali, 2 distretti socio sanitari) che chiamano direttamente in causa quanti hanno bisogno di questi servizi sopratutto quelli più deboli ;
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questioni economiche la presenza di una agricoltura di qualità, della pesca e della industria ittico conserviera; dell’artigianato