“Leggiamo con amarezza della decisione di alcuni Comuni (Sciacca e Ribera) di abbandonare la compagine del CUPA.
E’ palese che ciò avvenga per venali ragioni economiche, anche se alcuni ignobilmente (e contraddicendo persino pezzi del proprio impegno politico) cercando di ammantarle di motivazioni.
A volte le ragioni economiche sono anch’esse risibili come nel caso di Ribera il cui impegno economico si limita a 5.000 euro l’anno, 416 euro al mese!!!
Noi riteniamo ciò profondamente sbagliato!
Il Sindaco di Ribera fa, persino, parte del “comitato scientifico” del CUPA per l’organizzazione del Bicentenario della nascita di Crispi, iniziativa che ha già ottenuto l’Alto Patrocinio del Senato della Repubblica e che si celebrerà a Ribera nel Marzo del 2018.
Negli incontri con l’Università Rumena (con cui si è tentato un approccio per l’apertura di nuovi corsi di Laurea…) c’erano anche il Presidente del Consorzio Riberella e quello del DOP Val di Mazara… questo a riprova dell’enorme potenzialità di un eventuale corso di Laurea in Agroingegneria.
Con Sciacca, da anni, si discute della possibilità di pensare a corsi di laurea sul turismo o su branche della Medicina legate al Termalismo.
Il tema, allora, è come rilanciare la presenza dell’Università in questa provincia, come “modellarla” sulle esigenze del territorio e della sua economia e, per questa via, offrire occasioni di lavoro e di studio a chi decide di non dovere abbandonare per forza questa terra!
Ci preoccupa l’effetto emulativo che questo potrebbe produrre ed il danno che il venir meno di tutte queste risorse ha su un Consorzio già debilitato da scellerate scelte del Governo Crocetta.
Confidiamo sulla scelta del Nuovo Presidente (il prossimo 20 Dicembre) e sul fatto che nel Governo Regionale siedano 2 Assessori (Lagalla e Armao) che conoscono la storia e le vicissitudini del CUPA.
Noi continueremo a vigilare e chiediamo a quanti in questi anni sono stati vicini al CUPA affinché chiedano ai Comuni di rivedere queste loro scelte e, agli altri, di non seguirli su questa china pericolosa.
Noi continuiamo a credere che lo spazio, la necessità e l’utilità per una Università ad Agrigento e nella provincia ci sia tutta, occorre crederci ed avere una guida autorevole in grado di centrale gli obiettivi.