“Come CGIL non possiamo che essere soddisfatti della decisione del Consiglio di giustizia amministrativa che accolto la richiesta di sospensiva presentata avverso il decreto Assessoriale della Regione Siciliana che prevedeva nei fatti un nuovo assetto di “governance” del Consorzio Universitario Agrigentino.
Nella fattispecie, il decreto regionale prevedeva l’elargizione del contributo “ordinario” al Cua, a condizione di una modifica statutaria che prevedeva la nomina di tre componenti, dei cinque previsti, del CdA a vantaggio dell’Università.
Abbiamo sempre ribadito che l’Università del territorio ha un senso se ha governarne le logiche è il territorio attraverso le sue Istituzioni Locali e gli attori economici e sociali, altrimenti diventa un’altra cosa, una “depandances” dell’Università che risponde ad altre logiche.
La sospensiva è importante ma adesso occorre che la prossima ARS cambi la legge.
Sul CUA e sul suo futuro vorremmo sentire parole chiare (che ancora non arrivano) dai tanti soggetti politici agrigentini: dai candidati Presidenti alla Regione, dai Deputati Agrigentini che si apprestano a ricandidarsi; dalla componente Agrigentina del Governo Regionale.
Non ci sono “terze vie”: o si condivide l’impostazione del Governo Regionale che vuole regalare i Consorzi alle Università o si sta con il territorio e le sue ragioni.
Al Vice Presidente Giovanni Di Maida chiediamo di proseguire il lavoro intrapreso: occorre che ai Giovani Agrigentini arrivi il segnale positivo che il Consorzio è vivo e lavora per la riapertura dei corsi di laurea che servono al territorio”.