Lo SPI CGIL informa…FIRMATO IL DECRETO PER L’APE VOLONTARIA

Finalmente, il Presidente del Consiglio Gentiloni ha firmato il decreto attuativo per l’APE volontaria, ultimo tassello della riforma delle pensioni contenuta nelle legge di stabilità 2017, dopo avere accolto i rilievi mossi dal Consiglio di Stato che  ne consentirebbe  l’accesso in via retroattiva e cioè dal primo maggio scorso.

Va chiarito che l’APE volontaria non è un anticipo di pensione, contrariamente a quanto affermato dalla Sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio Boschi, ed è tutt’altro che “operativa” perché “manca la registrazione della Corte dei conti, la pubblicazione, la circolare dell’INPS e, soprattutto, le convenzioni con il sistema bancario ed assicurativo, con tutte le insidie che ciò può nascondere soprattutto in termini di tassi di interesse da applicare a carico dei lavoratori.”

Si tratta, in effetti, di “un prestito bancario oneroso” per i lavoratori, che dovrà essere restituito per intero con rate ventennali nel momento in cui maturerà il diritto alla pensione vera e propria.

Fuori uscita anticipata per un  massimo di tre anni e sette mesi e sarà il lavoratore a stabilire in che percentuale chiedere l’anticipo, sapendo che ha carattere sperimentale per il 2017 e per il 2018.

L’APE volontaria non richiede di smettere di lavorare, ma, al momento in cui si presenta la richiesta, bisogna, contestualmente presentare anche la domanda di pensione.

Le diverse categorie della CGIL ed il suo Patronato garantiranno a tutti le adeguate informazioni su questo, molto discutibile, strumento.