Gangemi (CGIL): il tema dell’accessibilità, purtroppo,  non riguarda solo le spiagge!

 

Anche se le norme sono ormai vecchie di 20 anni, il tema dell’accessibilità in edifici pubblici e privati e nei luoghi della socialità a chi ha problemi di mobilità è, purtroppo, sempre attuale.

Puntualmente ogni anno viene riproposta la vicenda dell’accessibilità delle spiagge, questione che balza agli onori della cronaca spesso per le legittime proteste di qualche genitore.

Nei giorni scorsi, nel lanciare questo nuovo “ufficio” della CGIL che si occuperà delle politiche verso la disabilità abbiamo già avuto modo di dire che ci occuperemo della disabilità a 360°, nello specifico indagando il rapporto tra disabilità e servizi socio sanitari offerti; disabilità e lavoro; disabilità e scuola ma anche, per l’appunto, i temi dell’accessibilità e lo stato concreto di attuazione delle norme.

Purtroppo ad essere inaccessibili sono tanti edifici privati dove spesso sono ubicati servizi di interesse collettivo e tanti, troppi, luoghi, della socialità: piazze, ville e giardini pubblici, spazi museali, ad esempio, l’intera area archeologica di Agrigento.

Su questo specifico punto, nei prossimi giorni, incontreremo l’Ente Parco cui sottoporremo la questione anche per sapere se è uno dei temi oggetto di loro attenzione per interventi.

Ma ritornando alle spiagge: i Comuni debbono farsi carico dell’accessibilità nelle cosidette “spiagge libere” mentre i gestori privati hanno l’obbligo di occuparsi dell’accessibilità delle loro strutture, il tema non può essere affidato alla sensibilità del singolo gestore.

Come spesso accade, occupandoci di queste materie, quello che chiediamo è semplicemente il rispetto delle norme e delle leggi che già esistono ma occorre che qualcuno si preoccupi di farle applicare.

Per questo proporremo a tutte le Associazioni che, a vario titolo, si occupano dei problemi della disabilità di sottoscrivere con Noi una lettera da inviare a tutti i Sindaci ed alla Capitaneria, affinché, a partire dall’accessibilità del nostro litorale, si cominci – anche in questa provincia – ad invertire questa brutta abitudine di non considerare i problemi di chi ha ridotte o nulle possibilità di deambulazione.