Il drammatico incidente sul lavoro a Licata dove ha perso la vita Giovanni Callea, un operaio di 44 anni che è morto dopo essere rimasto folgorato da una scarica elettrica, ci sconvolge e ci addolora.
Non conosciamo l’esatta dinamica di questo ennesimo incidente e siamo certi che la Magistratura compirà con tutto lo scrupolo del caso ogni riscontro volto ad accertare le responsabilità
La CGIL e FILLEA, mentre si stringono commossi ai familiari, alla Moglie e ai tre figli che ci auguriamo non vengano lasciati soli dalle Istituzioni che, a cominciare da quella Cittadina, ci auguriamo voglia dichiarare il lutto cittadino come segnale di attenzione dell’intera Comunità Licatese.
La CGIL e FILLEA non possono che rilanciare con forza il senso di una battaglia, che va avanti da decenni, per affermare che occorre maggiore sicurezza nel lavoro, che il lavoro deve servire a vivere e non a morire.
La CGIL e FILLEA lo hanno gridato difronte ad ogni incidente, ad ogni infortunio grave, ad ogni morte e sprecato tante parole al vento, nella disattenzione e nell’indifferenza di quelli che debbono decidere.
Non rendiamo vano anche questo ulteriore sangue, rendiamogli onore cercando di far compiere a questa nostra società un passo in avanti: abbiamo bisogno di lavoro, di lavoro pulito e sicuro, non permettiamo più che quelle tristi liste di morti si allunghino ancora.
Le Istituzioni preposte al controllo ed alla vigilanza su queste tematiche debbono concentrare le loro attenzioni.
Siamo, infatti, ben al di sotto di un vero controllo del territorio e ben lontani dalla presa di coscienza da parte del sistema delle imprese per le quali la sicurezza è solo un costo.
Ma anche degli stessi Lavoratori che spesso finiscono con il sottovalutare l’importanza della sicurezza e della prevenzione.
Il Sindacato vuole continuare ad essere lo strumento ed il luogo dove questa battaglia si organizza, il luogo della solidarietà tra i lavoratori.