In questa lunga “telenovela” della rimodulazione della rete ospedaliera siciliana la CGIL, ha sostenuto con forza le ragioni del “ Comitato per la Sanita”’ (di cui fa parte) condividendo la perdurante incertezza sul destino dell’Ospedale di Sciacca.
Le molteplici specialità che sono presenti nella struttura ospedaliera di Sciacca (cardiologia con UTIC, emodinamica, rianimazione con camera iperbarica, oculistica, oncologia, servizio immunotrasfusionale, Banca del cordone, Anatomia Patologica …) e la sua stessa collocazione geografica che le hanno consentito di essere riferimento per utenti provenienti da un territorio vasto, che va oltre la provincia di Agrigento.
Tutto questo, rafforzava, coerentemente, la proposta di un suo riconoscimento quale “spoke”.
Ha ragione Ignazio Cucchiara quando sostiene che più che una vittoria quello operato sia stato un atto di giustizia.
Un risultato di cui – ovviamente – non possiamo che essere soddisfatti, frutto della unità vera di tutte le sue forze politiche e della società civile organizzata.
Un risultato su cui dobbiamo vigilare poiché non appare né definito né scontato il suo iter.
Tuttavia, questo riconoscimento non deve farci deflettere dall’esigenza che avvertiamo forte di mettere mano all’eliminazione delle criticità e le sofferenze presenti a partire dal superamento dei deficit strutturali e di organico: essere “spoke” sia un momento di partenza.
Ora non ci sono più alibi e non si perda più tempo: si corra velocemente per l’avvio del potenziamento degli organici, dall’immissione in servizio dei vincitori dei concorsi all’avvio dei concorsi per stabilizzare il precariato.
Tutto questo per garantire un miglioramento complessivo dell’offerta sanitaria nel territorio.