PIU’ CHE COMMENTARE IL VOTO, COMMENTIAMO IL VUOTO! “AD AGRIGENTO SI CONTINUA A NON VOLERE VEDER LA REALTA’: SERVE UNA SCOSSA DELLE FORZE ECONOMICHE E SOCIALI”  

 

Vedo che in queste ore fioccano il “commenti sul voto”, francamente riengo assai più utile commentare il “vuoto”, quel vuoto che emerge dai dati che nei giorni scorsi la Camera di Commercio (quella Camera di Commercio cheprovincia di agrigento i governi ai vari livelli stanno distruggendo!) ha presentato nelle sue “giornate dell’economia”.

Come ogni anno un “report” ricco di dati e di spunti interessanti sulla realtà provinciale, una istantanea della situazione economica e dello stato di salute della nostra economia e del vivere sociale.

Come ogni anno quella presentazione è seguita un ristretto gruppo di affezionati, come se prendere atto della triste realtà provinciale e da questi muoversi per cambiare questi numeri.

Ci sono tanti numeri interessanti, a me ha colpito in modo particolare come la nostra provincia, unica in Sicilia abbia, anno dopo anno, perduto occupati:

dai 126.000 del 2011 siamo ai 109.500 del 2015: 16.500 lavoratori in meno in una provincia che già aveva un tasso di occupazione tra i più bassi della Sicilia e del Paese.

Ma la cosa non sembra turbare più di tanto nessuno, i problemi si accatastano senza che nessuno sembra interessarsene.

Eppure, come Sindacato, in questi anni abbiamo lanciato allarmi, indicato soluzioni, sollecitato la risoluzione di ataviche questioni.

Abbiamo auspicato un “patto sociale” tra le forze del lavoro e quelle della produzione ed una alleanza salda con le istituzioni locali, per affrontare insieme le questioni, per non perdere un euro della programmazione europea: niente da fare, non c’è verso!

Edili senza lavoro; precari in preda alla disperazione; centri storici che cadono a pezzi ed esercizi di piccolo commercio che scompaiono; agricoltura marinerie in disarmo; zone industriali sempre più deserte; potenzialità non colte; un turismo che resta sempre e solo una “vocazione” e una migrazione in entrata ed in uscita senza sosta…

Dentro poi ci sono le troppe deficienze di una Regione senza un Governo degno di questo nome;  i problemi irrisolti dei tanti lavoratori legati al suo bilancio; le questioni sociali e sanitarie; le difficoltà degli anziani non autosufficienti e di chi ha problemi fisici;  l’acqua cara e privata e una pessima gestione dei rifiuti, una presenza criminale che non spara ma che è presente e condiziona: quando metteremo fine a tutto questo?

Per tutte queste ragioni serve che quel “patto” di realizzi, che si lavori concretamente a progetti e soluzioni, che si monitorino gli impegni di tutti.

Il primo impegno dell’allora nuovo  Prefetto iniziò proprio in quella sala della Camera di Commercio, ma poi che ne è stato?

Eppure è l’unico che può rimetterci tutti insieme, che può spronare le Pubbliche Amministrazioni  a cooperare e produrre risultati.

Come CGIL riteniamo che sia utile rifare quel tentativ
o!

Siamo convinti che se Ella chiama l’insieme delle forze economiche e sociali,  i Sindaci, i Parlamentari e quanti hanno responsabilità di governo a produrre un comune sforzo per dare un progetto di sviluppo per questa nostra terra, ad individuare azioni comuni e priorità e su quelle lavorare per produrre risultati forse potremo sperare in numeri diversi!