“Serve una svolta etica e trasparente nella gestione pubblica. Agrigento non può pagare il prezzo della cattiva politica”.

CGIL Agrigento: “Serve una svolta etica e trasparente nella gestione pubblica. Agrigento non può pagare il prezzo della cattiva politica”.

Agrigento, 07 novembre 2025    Anche la CGIL di Agrigento interviene sullo scandalo che in questi giorni scuote la politica siciliana e mette a nudo gravi anomalie nella gestione della sanità pubblica.

“Quanto sta emergendo – dichiara il segretario generale della CGIL di Agrigento, Alfonso Buscemi – rappresenta un duro colpo alla credibilità delle istituzioni e alla fiducia dei cittadini. Ancora una volta assistiamo a pratiche che nulla hanno a che vedere con il buon governo e con l’interesse collettivo. È inaccettabile che la sanità, un settore che tocca la vita quotidiana delle persone,  venga gestita secondo logiche di potere e appartenenza anziché di trasparenza e competenza”.

Buscemi sottolinea la forte preoccupazione per gli effetti che vicende di questo tipo generano anche sul territorio agrigentino: “Ogni scandalo mina la reputazione della Sicilia e colpisce in modo diretto la nostra economia locale. Quando si perde fiducia nelle istituzioni, a soffrire sono le imprese, i lavoratori e i cittadini onesti. Agrigento ha bisogno di attrarre investimenti, di creare lavoro e sviluppo, non di essere trascinata da logiche clientelari che bloccano ogni prospettiva di crescita”.

“La nostra provincia – aggiunge Buscemi – ha risorse, professionalità e energie positive che meritano di essere valorizzate. Ma tutto ciò sarà possibile solo con una gestione pubblica trasparente, meritocratica ed etica. È tempo di un cambio di passo netto: bisogna spezzare le catene della cattiva politica e restituire dignità alla pubblica amministrazione”.

La CGIL di Agrigento ribadisce infine che “ogni episodio di mala gestione è una ferita per la comunità e un freno allo sviluppo”. Servono scelte coraggiose, una svolta culturale e politica che metta davvero al centro la legalità, la responsabilità e il bene comune.

 

Il Segretario generale                                                                               Alfonso Buscemi